mercoledì 29 settembre 2010

Santa Porchetta


Questi due, credetemi, sono gli dèi della porchetta.
Perché quando è S.Ermete e c'è la fiera, a Forte dei Marmi, di porchettai ce n'è una strada intera. Ma loro hanno piglio professionale, ritmo da catena di montaggio, eleganza suprema nei loro gilet minacciati dall'unto di maiale. Ti guardano, ti fanno un cenno, gli fai capire anche a gesti quanti e come li vuoi, prima che qualcuno ti freghi la fila, e loro partono: affettano, tranciano cotenna, raccolgono preziose briciole suine, spatolano, assestano, ricompongono la salma e te la servono perfettamente incartata, con una bella birra.
Materia prima eccellente, si facciano da parte quelli di Ariccia.
E non solo nel pane: nella schiaccia, nella focaccina.
Secondo me, la schiaccia e la porchetta sono simbionti.
E quando quella santa ragazza che è Elena, vedendoli che mettono da parte i pezzi di cotenna più grossolani, dice a uno di loro "no, metticela, un po' di cotenna!", loro sorridono compiaciuti, come bambini, sollevano di nuovo, inseriscono striscioline di cotenna di maiale perfettamente croccante e ricoprono il tutto, come si rimbocca la copertina a un neonato.
E sapete cosa? Non m'è neanche rimasta sullo stomaco.
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Shot in Forte dei Marmi, Fiera di S.Ermete, on Fuji Neopan 400@800 with my YashicaMat TLR, processed in Rodinal 1+50, 11'30" at 22 °C

mercoledì 22 settembre 2010

Salto - Jump


Pontile di Forte dei Marmi (inconfondibile), estate 2010. Gli amici, dall'altro lato, gli urlano di buttarsi ancora, e ancora, e ancora. Io mi faccio i fatti miei. Lui si butta, risale, gronda acqua e gonfia il petto, manco ci fossero delle ragazzine in vista. Poi si butta ancora.
Ffst.
L'otturatore Copal non fa "click", fa "ffst".
E non si sente.
La biottica però si vede: uno di loro ha una grossa DSLR, una Nikon; si gira verso un amico e lo sento dire, mentre mi guarda con la coda dell'occhio e fa un cenno con la testa: "e quella che macchina è?"

"nulla, una vecchia macchina..." penso tra me e me.
E' solo perfetta per la foto di strada.
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Shot with my YashicaMat TLR on Fujifilm Neopan 400 pushed at 800, processed in Rodinal 1+50 11'30" at 22 °C

venerdì 3 settembre 2010

REM/90: la foto di strada in ferrovia

Mi sono deciso a scrivere queste brevi note perché vedo di giorno in giorno che l'interesse per la foto di strada (o street photography, per dirla all'americana) aumenta, così come aumenta il numero dei fotografi amatori, professionisti o sedicenti tali e, di conseguenza, aumenta anche il numero di tutti quelli che come me amano scattare foto in ambito ferroviario.
In Italia, per decenni, scattare foto in ferrovia è stato proibito a causa del fatto che il Regio Decreto 1161/41, che tutela il segreto militare, individua le ferrovie come "materie [...] di cui deve intendersi vieteta la divulgazione di notizie".
Ancora oggi chi scatta foto in stazione, sui treni o lungo i binari (pur mantenendosi in fascia di rispetto) viene spesso ripreso, fermato o talvolta addirittura minacciato da ferrovieri zelanti che ancora ignorano la REM/90.
Cos'è la REM/90, direte voi?
Semplice: è il nostro lasciapassare per la felicità. La REM/90 è una circolare delle FS emanata dalla Direzione Generale delle Ferrovie dello Stato in data 15 giugno 1990 che disciplina il comportamento in ambito ferroviario per quel che riguarda le riprese fotografiche, televisive e cinematografiche nonché le registrazioni sonore e le semplici visite.
Di fatto, per quel che riguarda noi fotografi, le riprese sono sempre consentite a patto che si rispettino tre semplici regole:
  • che si scatti a mano libera: senza cavalletti o monopiede
  • che lo si faccia in zone normalmente accessibili al pubblico: salone passeggeri, banchine, sale d'aspetto, sottopassaggi, biglietteria etc. etc.
  • che per scattare le foto non si impegni personale delle ferrovie nè gli si impedisca di svolgere il proprio lavoro (e perché mai dovremmo farci aiutare dai ferrovieri?)
Detto questo è ovvio che in materia di privacy vige sempre la tutela garantita dal D.Lgs. 196/03 per cui se vogliamo pubblicare un primo piano della signora che acquista il biglietto, o del capotreno che fischia e agita la bandierina, occorre la liberatoria così come con qualsiasi altra foto scattata in pubblico. Ma solo per pubblicare, non per scattare.

Ma attenzione a non farsi calpestare da chi, con il piglio del padrone di casa, vuol farci credere chissà cosa. A me una volta hanno detto che mi serviva un'autorizzazione del Direttore Compartimentale... Per questo ora porto sempre con me una bellissima stampa fronte/retro della REM/90 che pubblico qua sotto a uso e consumo di tutti gli amici appassionati di foto di strada e ferrovie, perché nessuno ci possa più impedire di divertirsi.
Ah, dimenticavo: ovviamente i più smaliziati rompipalle di fronte alla REM/90 inizieranno a raccontarvi scuse di ogni genere; per esempio il fatto che una nuova circolare abbia abrogato questa. In realtà non c'è nessuna nuova circolare. Chiedete loro di farvela vedere, di dirvi il protocollo o di chiamare la Polfer mentre continuate a fotografare. Se ne andranno. Oppure qualcuno sosterrà che la circolare l'ha emanata FS mentre oggi c'è Trenitalia, o RFI, o chi altri gli viene in mente; in realtà questo poco importa perché non è un cambiamento di denominazione che invalida i regolamenti altrimenti, vista la tendenza odierna, ogni due mesi salterebbe tutto l'apparato burocratico.
Sono storie per bambini scemi, non date loro la soddisfazione di affibbiarvi questa etichetta.

E ora forza, sono impaziente di vedere le vostre foto in ferrovia!

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mercoledì 1 settembre 2010