martedì 26 agosto 2008

fanculo i girasoli - fuck the sunflowers


Appunto.
Basta con le foto dei girasoli, ho visto *ovunque* foto di girasoli in tutte le salse, ogni volta con il loro brillantissimo giallo, ogni volta a contrasto con il verde delle foglie e con l'azzurro del cielo, perfetti nella loro nitidezza, che si stagliano solitari o che ti vomitano addosso tutta la loro incontenibile superiorita' numerica in distese che nemmeno l'Esercito di Terracotta riuscirebbe a sminuire.
Grazie agli dei del cielo agosto e' quasi finito, i girasoli hanno fatto la fine che si meritavano: trasformati in stramaledetto olio di semi, i fusti tagliati, sbriciolati, in attesa del rogo purifcatore che rendera' giustizia ai nostri occhi violentati e rendera' dignita' e sostanze nutritive alla madre Terra.
I girasoli, quando settembre si avvicina, sono questi, che ci piaccia o no. Inutile fingere, il mondo non e' tutto papaveri, cieli limpidi e nuvolette, bimbi che ridono, barchette a vela e stramaledetti girasoli.
Il mondo e' pulp, marcio e fa schifo, ed e' per questo che e' dannatamente bello, perche' lui non perde mai di vista il senso del contrasto, con cui possiamo dare un valore e un giudizio a quello che vediamo, alle sensazioni che proviamo, almeno finche' non rincoglioniamo al punto di metterci a fotografare i girasoli invece della realta'.
Siamo fotografi, fanculo i girasoli.
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That's it.
Stop shooting sunflowers, I saw sunflowers pictures *everywhere* and of every kind, each time with their ultra-bright yellow, each time contrasting with the green of their leaves and with the blue of the sky, perfect in their sharpness, lonely standing out or vomiting on you all their unrestrainable numerical superiority in expanses that neither the Terracotta Army could play down.
Thanks to the Gods of Heaven August has nearly come to an end, the sunflowers have the end they deserved: transformed in fucking oilseed, the stems cut, crumbled, waiting for the sacred fire which will do justice to our outraged eyes, giving dignity and nutrients back to mother Earth.
The sunflowers, when September comes, are these, like it or not. Pretending is useless, the world ain't all poppies, bright skies and lovely clouds, laughing kids, tiny sailboats and damned sunflowers.
The world is pulp, rotten and disgusting, and this is why it's damn gorgeous, because it never lose the sense for contrast, by which we can value and judge what we see, we feel, at least until we get so dumb that we start shooting sunflowers instead of reality.
We're photographers, fuck the sunflowers.

Shot in Populonia Stazione, provinciale 23

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ale,ma sei così arrabbiato????Poveri girasoli....Siby

Alessandro Melillo ha detto...

ma no, ma no, era una velata (nemmeno troppo) critica a tutti quelli che pubblicano sempre le stesse diavolo di foto tutte uguali. I girasoli erano un pretesto, chi voleva capire capiva, stai sicura!

un bacio, grazie per le visite qui, non credevo che nessuno se ne interessasse a questo blog.
Passa parola!