martedì 25 novembre 2008

Maledetta pioggia - Damn rain


In queste maledette giornate piove come se dovessi subire una qualche punizione degli dèi per peccati commessi stupidamente; non riesci a fare niente, non esci, aspetti semplicemente che passi, che si stanchino di perseguitarti e passino alla prossima vittima. Non posso uscire a correre e quella maledetta influenza mi ha gia' dato un colpo alle spalle. Vigliacca. Eppure questa tormenta ha un non so che di affascinante, qualcosa che ti ipnotizza e ti costringe a stare li', ad ascoltare il vento che urla e ti sbatte la pioggia sui vetri come stracci sporchi di fango. Mi verso un altro bicchierino di te', ormai non li conto piu'. E resto a fissare la pioggia che sferza i pini. E' cosi' bella.
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These damn days it rains as if I had to suffer some sort of punishment for stupidly committed sins; you can't do anything, you don't go out, you just wait for them to get tired of persecuting you, passing over to the next victim. I can't go out and run and that fucking flu already backstabbed me. Coward. Yet this storm has something fascinating, something which hypnotizes and forces you to stay, listening to the howling wind which knocks the rain against the windows like mud-dirty rags. I pour another tipple of tea, I stopped counting them. And I watch on the rain whipping the pine trees. It's so beautiful.

mercoledì 12 novembre 2008

Omaggio ai fanatici - Homage to fanatics

Qualche tempo fa ho pubblicato un articolo riguardo alla inutile proliferazione di foto insulse, commentato da una foto di girasoli del tutto inusuale. Quello stesso campo di girasoli, ora, mi servira' per controbattere a tutti i fanatici dell'attrezzatura, i maniaci della performance, tutto quel branco di esaltati che fara' di tutto per convincervi del fatto che non possiate pensare di scattare con una piccola compatta, o continuare con la pellicola, o addirittura azzardarvi a sostenere che si possa campare bene (se non meglio) anche senza luminosissimi zoom grandangolari asferici, cavalletti dalla testa sferica piu' pesante e costosa del corpo macchina e sensori stabilizzati.
A tutti loro dedico questo scatto di fine estate che allarga la vista su quella texture di gambi e ne mostra la reale collocazione, esalta la prospettiva e da' un'idea del set.
Questa foto e' l'esempio lampante di quanto poco basti per fare fotografia; ingredienti: una piccola compatta a pellicola, la Yashica Partner, obiettivo da 38mm privo di messa a fuoco; si tratta della mia prima macchina fotografica. Dentro, una pellicola per diapositive Kodak PressChrome 100 ASA, tanto scaduta che credo non venga piu' neanche prodotta. Scansione con un terribile NikonScan LS2000 pieno di polvere, su interfaccia SCSI, e conversione b/n via software.
A me piace cosi', e sapete quanta pellicola ci si compra con quei 2500 euro di attrezzatura risparmiata?
Vale la pena di chiedersi perche' scattiamo foto, ogni tanto.
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Some time ago I posted an article on the useless proliferation of uninteresting pictures, illustrated by a completely unusual photograph of sunflowers. That very same sunflowers field will now serve to answer back to all those gear fanatics, performance maniacs, all that flock of exalted people which will do its best to let you believe you can't shoot photographs with a small compact camera, or keep on using film, or even try to state that you can live nicely (if not better) without extra bright aspherical zoom lenses, tripods which mount a heavier and more expensive spherical head than the camera's body, and stabilized sensors.
This late summer shot which enlarges the view on that stems texture showing their actual placement is all for them; it exalts perspective and gives an idea of the set.
This photograph is the clear example of how few one needs to be a photographer; ingredients: a small film compact camera, the Yashica Partner, a 38mm non-focusing lens; it was my first camera. Inside, a Kodak PressChrome 100 ISO film for slides, so expired that I think they neither produce it anymore. The scan has been done with a terribly dusty NikonScan LS 2000 on SCSI interface converting to b/w via software.
I like it this way, and do you know how much film can you buy saving 2500 Euros of gear?
It's worth wondering why we photograph, now and then.

martedì 4 novembre 2008

Traveling through Turkey - episode 3

Lasciamo Istanbul per la Cappadocia scoprendo che l'interno della Turchia e', almeno a fine settembre, una distesa brulla e infinita di niente, percorsa da scarse strade a quattro corsie ma sconnesse come mulattiere sulle quali i pullman viaggiano a velocita' ridicolmente basse. Il territorio e' punteggiato da una miriade di ripetitori per la rete telefonica, neanche ci fosse l'esigenza di fornire servizi a chissa' chi; le pecore pascolano nei parcheggi, le case sono per meta' di fango e paglia e in generale non si vede niente di niente, se non distese di terra e laghi salati sotto il sole cocente. La zona di Göreme ci ripaghera' parzialmente della pazienza, nonostante la pioggia.
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We leave Istanbul to Cappadocia discovering that inner Turkey, at least in late September, is an empty and infinite flat rough field, run by few four-lane roads which are rough like mountain paths where buses travel at ridiculously slow speeds. The territory is pinpointed by a swarm of cellphone repeaters, neither should they need to serve who knows; sheeps ramble through parkings. houses are half made of mud and hay and you actually don't see anything if not for flatland and salty lakes under a hot sun. The Göreme neighbourhood will pay us back for patience, though it rained.


Un territorio vastissimo e pressoche' deserto; e' la Turchia dell'interno, quella dell'autosufficienza agricola cosi' distante dal caos multiculturale di una citta' come Istanbul. La Turchia e' grande circa il doppio dell'Italia ma ha la stessa densita' visiva e le cose sono semplicemente spalmate su una superficie piu' vasta cosiicche' la sensazione e' quella di perdersi senza una meta.
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A very wide and nearly desert territory; it's inner Turkey, that of agricultural self production so distant from the chaotic meltin'pot of a city like Istanbul. Turkey is around twice the italian territory but it has the same visual density and things are simply spread over a wider surface so that the feeling is that of losing without a possible goal.


Il viaggio ha sempre un motivo e c'e' sempre una ricompensa. La nostra pazienza e' stata premiata con un paesaggio alieno punteggiato di coni di arenaria e forme bizzarre, sotto cieli grigi e minacciosi
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A trip has always a meaning and you always deserve a reward. Our patience has been rewarded with an alien landscape pointed by sandstone cones and bizarre shapes, under grey and frightening skies


Questi posti sono stati massicciamente utilizzati nel passato e le abitazioni scavate nei grossi coni hanno dato forma a quelli che oggi appaiono come enormi formicai umani.
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These places have been heavily used in the past and the dwellings dug into the big cones formed what today appears like an enormous human anthills.


E i primi cristiani li utilizzarono per pregare, nascosti dalle persecuzioni dei Romani.
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And early Christians used them to pray, away from Roman persecution.


Piccoli topi vivono felicemente nella valle di Ihlara, un canyon verde nel bel mezzo di una regione deserta.
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Small mice lives happily into the Ihlara valley, a green canyon in the middle of a desert region.


E per testimoniare come fosse ricca e complessa la vita nei tempi passati ecco una cattedrale nella roccia
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And to witness how rich and how complex could have been life in the past times, here's a rock cathedral


E uno degli ingressi del monastero di Selime. Vi diranno che c'e' stato girato Guerre Stellari, ma non credeteci, e' solo una trovata pubblicitaria.
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And one of the entrances to the Selime monastery. They'll tell you that Star Wars was filmed there but don't believe them, it's just advertising.


La stazione di Konya era inondata da una luce dorata e il set sembrava perfetto per un bel film. Abbiamo attraversato Konya accorgendoci che il mercato era qualcosa di veramente speciale ed e' stato un vero peccato che fossimo costretti a perderci la citta' piu' osservante e religiosa della Turchia proprio durante gli ultimi giorni del Ramadan.
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The Konya station was flooded by a golden light and the set seemed perfect for a beautiful movie. We passed through Konya realizing that its market was far beyond beautiful, and it was a real pity that we were forced to miss the most observant and religious city in Turkey, during the very last days of Ramazan.


Il Meram Ekspresi non e' certo l'Orient Express, e un viaggio notturno con cena nella carrozza ristorante ed un ritardo di tre ore e mezzo ci avrebbe gettati di nuovo nel caos di Istanbul per una giornata. Dopo un po' ti sembra quasi di tornare a casa; il bazar, il chai, il casino, tutto cosi' familiare. Dispiace pensare di dover prendere ancora un aereo, tornare in Italia, alle solite cose.
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The Meram Ekspresi ain't the Orient Express, and a night transfer with dinner in the restaurant car and three and a half hour late would have throwed us again into Istanbul's chaos for another day. After a while you are tricked into thinking it's home; the bazaar, the chai, the mess, everything is so familiar. It's a pity thinking you still have to take another flight, go back to Italy, the usual things.


Il simbolo, il marchio di fabbrica della Turchia, perfino sabbiato sul vetro dei treni, ci saluta completando idealmente la nostra immagine-simbolo di una vacanza che si e' trasformata in un viaggio ricco di immagini. Un altro tramonto, la luna e una stella sullo sfondo rosso del cielo.
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The symbol, the trade mark of Turkey, even sanded on the trains' windows, greets us ideally completing our image-symbol of a vacation which transformed into a journey filled with images. Another sunset, the moon and a star on the red background of the sky.